mercoledì 20 novembre 2013

Il Mondiale più bello di sempre

Sarà che gli dei del calcio sono sensibili ai paesaggi da copertina, alla sabbia bianca di Copacabana, alle forme delle donne do Brasil. Oppure, molto più semplicemente, hanno voluto rendere giustizia alla patria del calcio più bello del mondo, alla casa del futbol bailado, ai ritmi cadenzati del ballo pallonaro più bello dell'universo. Fatto sta che tra pochi mesi assisteremo al Mondiale più bello di sempre, alla Coppa del Mondo più difficile, indecifrabile e perciò attesa di tutti i tempi.

I motivi che fanno pensare ad una grande kermesse sono da rintracciare, in primis, nella rosa delle partecipanti. Molti operatori del settore hanno sempre criticato l'ingordigia tipica blatteriana, causa dell'ingrandimento sproporzionato del Mondiale fino a trentadue squadre. Eppure, oggi, proprio questa disponibilità di posti ha dato la possibilità a tutte le più grandi squadre del pianeta di presentarsi ai nastri di partenza della Coppa. Pensiamoci: tutte le nazionali campioni del mondo (Uruguay, Italia, Germania, il Brasile padrone di casa, l'Inghilterra, l'Argentina, la Francia e la Spagna) e gli eterni secondi olandesi. Ovvero, il meglio del meglio per tradizioni e blasone. In più, tutte le migliori rappresentative emergenti: la fortissima Colombia, il Belgio dei giovani fenomeni, la Russia di Capello, il Portogallo di Cristiano Ronaldo e il Cile di Vidal. La creme del pallone al gran completo, già di per sé bastante a disegnare un Mondiale da sogno. Eppure, non è ancora tutto. Mai come quest'anno, infatti, la qualità media delle squadre qualificate è così elevata, equilibrata, livellata verso l'alto: basti pensare all'unica nazionale esordiente, la Bosnia, ovvero un concentrato di talento e gioventù tutto da sgrezzare nel catino bollente degli stadi brasiliani.

Il resto è tutt'altro che ornamento: le africane rappresentano il meglio del continente nero (il Camerun di Eto'O, la Costa d'Avorio di Drogba e il Ghana di Muntari e Boateng oltre a Nigeria e Algeria), il Giappone di Zaccheroni e l'Australia guidano la pattuglia asiatica, mentre il Messico e i progrediti USA rappresentano il nord delle Americhe. Un parterre ricco di stelle di prima grandezza, con un solo assente illustre (Zlatan Ibrahimovic, buttato fuori agli spareggi dal mostruoso Cristiano Ronaldo) tra i calciatori e zero defezioni tra le grandi rappresentative, per un Mondiale grandi firme e veramente capace di portare tutto il meglio dell'intero planisfero calcistico.

Il sorteggio è fissato per il prossimo sei dicembre. Lo scellerato regolamento delle teste di serie, con Colombia, Belgio e addirittura Svizzera in prima fascia, potrebbe subito disegnare gironi di ferro con due grandi squadre contro. Un peccato veniale che mai come in questo caso rende però giustizia ad una competitività finalmente all'altezza del titolo messo in palio, quel titolo Mondiale che mai come stavolta designerà davvero i Campioni del Mondo. Perchè quello brasiliano si appresta ad essere il Mondiale più bello di sempre.  

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