mercoledì 11 dicembre 2013

Voglio che Il Napoli arrivi al sesto posto in campionato!

Avviso ai naviganti. Se siete scettici su tecnico e squadra azzurri, non proseguite nella lettura. Non vi conviene. Perché già il titolo dice tanto. E aggiungiamo che non è una provocazione, ma una richiesta ponderata alla sorte, una cosa seria, una volontà reale.

Il Napoli è uscito dalla Champions.Cosa dire o fare? Noi proviamo a fare un salto difficile, molto più che lungo o nel vuoto, più che triplo. Saltiamo a piè pari la retorica sul record di punti per una squadra eliminata, le comprensibili sviolinate all'amore già viscerale di Higuain per la sua maglia e la sua gente, i rammarichi per autogol sfortunati o partite affrontate in difetto di idee, ossigeno o interpreti. Saltiamo anche l'esibizione da Oscar con l'Arsenal, la sagacia tattica e tecnica di una squadra in grado di accendere e spegnere partita ed avversari, e che avversari, a proprio piacimento. Saltiamo il presente e parliamo di futuro. Un futuro che vogliamo sia nefasto.

Perché quest'atteggiamento? Per amore e intelligenza. Perché il Napoli deve imparare a fidarsi, a non piegarsi sotto il peso dei risultati o delle voci della strada. Il Napoli deve superare la sua provenienza geografica, quella nazionalità italiana che condanna a vincere e solo a quello. Tutto quello che si può, subito, senza se e senza ma, come se questa eventualità non fosse da conquistare col sudore ma fosse un diritto divino. Nel caso del Napoli, anche un giusto premio alla sofferenza di anni a debita distanza dai lustrini dorati del grande calcio. Il Napoli deve diventare una squadra capace di uscire dal suo piccolo mondo antico di vittima dei padroni. Deve iniziare a sentirsi grande per merito, per imponenza, per grandezza reale.

Per questo deve arrivare sesta in campionato. Per confermare Benitez, per dimostrare di credere in un uomo, nel suo progetto, al di là dei mille episodi che indirizzano una partita, e alla lunga una stagione. Il Napoli deve riuscire ad avere una fiducia più forte delle condizioni a cui questa viene posta, una fede più radicata nelle idee che negli stravolgimenti temporanei che raffazzonano ma non colmano i buchi. Il Napoli deve fare tesoro di questa eccellente prima parte di stagione, per poi buttare tutto all'area, deludere su tutta la linea eppoi dare ad un allenatore che ha le stimmate del vincente la possibilità di riparare ai suoi errori senza l'ansia di un confronto infinito con i numeri. Bisogna sbagliare per correggere e correggersi. Lasciate sbagliare tutti in pace: squadra, allenatore, società. E poi dategli una fiducia reale. Hanno dimostrato che se la meritano, e scommettiamo faranno il possibile per meritarsela. Sul campo, dalla panchina, al mercato.

Date a Benitez una squadra da far rendere e lui la farà rendere. Con idee di campo e non di nervi. Con la testa e il cuore, non solo con quest'ultimo. Col mister spagnolo si stravolgono metodi di gioco e di approccio al pallone, si metabolizza in parte una internazionalizzazione che necessita solo dei campioni veri per essere reale e fare paura a tutti. Con gli Armero, i Britos, i Maggio e gli Dzemaili si fanno dodici (!) punti in Champions e si sta a meno otto dalla Juventus dominante e dominatrice. Scommettiamo che con calciatori più degni di questo titolo questi ottimi risultati diventerebbero eccellenti? Fidatevi di Rafa, fidatevi del Napoli. Siamo certi: non ve ne pentirete.

2 commenti:

  1. Proviamo a chiedere a Conte, attuale tecnico più considerato in Italia, cosa pensa del suo minicampionato in Champions, con due mozzarelle come Galatasaray e Copenaghen, sommerse di reti dal Real...
    Proviamo a confrontare questa stessa baldanza che il tecnico e i giocatori bianconeri mostrano nel campionato nazionale, con la mancanza totale di sicurezza e capacità dimostrate in Europa e chiediamoci i motivi...
    Metaforizzando la situazione sembra proprio che il cocco di mamma, tanto preservato coccolato e favorito da Mamma FIGC, scontrandosi con la reale società ( FIFA ) dimostri il fatto che non abbia i necessari meriti per occupare in modo ininterrotto la testa del nostro campionato e al contrario ci sono squadre meritevoli che però non usufruiscono degli stessi favoritismi.
    Detto ciò, è evidente che in Europa, se fai arrivare squadre meno meritevoli, ma più favorite in ambito nazionale, poi ne paghi le conseguenze, e quindi la perdita di coefficiente di risultato

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  2. ...più che di protezione istituzionale, in ogni caso presente, parlerei di adattamento allo stile di gioco... La Juventus è meritatamente otto punti avanti in campionato, ma solo per la maggior forza dei suoi giocatori. Conte propone un gioco alla Mazzarri 2.0, fatto di nervi, grinta e abnegazione allo stato puro. Atteggiamenti che in Europa non possono bastare, specie se hai di fronte vecchie volpi come i Drogba o gli Sneijder di ieri, per tacere di Ancelotti e del suo Real o del Bayern l'anno scorso. Conte ha vinto, vince e probabilmente vincerà gli scudetti. Deve evolversi se vuole diventare competitivo in Europa. Il Napoli ha da fare il percorso contrario, ma almeno ha la "scusante" di avere calciatori nettamente più scarsi in ruoli chiave. Vedasi i pur encomiabili Armero, Fernandez, Maggio, Dzemaili. Tifate Rafa, anche sul mercato!

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