venerdì 8 novembre 2013

Reveillere, e il Napoli fa sul serio...

Non troverete, in questo post, alcuna disamina tecnica e statistica sul Reveillere calciatore. L'ex bandiera del Lione, sbolognata per raggiunti limiti di età dalla squadra del presidente Aulas, arriva a Napoli come toppa momentanea alla carestia (indotta dal fato avverso, dagli infortuni) di terzini tra Castelvolturno e dintorni. E già questo dovrebbe bastare a far sì che competenti e tecnici non facciano corse al dare fiato alle trombe sui perchè e i per come dell'acquisto del giocatore.

L'arrivo a Napoli di Reveillere è una dimostrazione chiara, precisa, completa ed efficace di serietà e volontà, da parte del club, di credere nel proprio progetto e nel lavoro del proprio allenatore. Per carità, esistono terzini migliori, nel mondo, già anche nel campionato italiano o nello stesso organico degli azzurri. Eppure, domanda: quando mai il Napoli ha avuto la celerità di incerottarsi subito con un acquisto al volo per un'improvvisa mancanza di calciatori? E soprattutto, quando mai queste falle improvvise dell'organico sono state puntellate in tempo reale, tra l'altro con calciatori di comprovata esperienza internazionale?

Mai, esattamente. Passi per il rapporto di odio, amore e ripicche varie tra il presidente De Laurentiis e Mazzarri, passi per la (giustissima, oltremodo condivisibile) idiosincrasia del club nel trasformarsi a stagione in corso, e passi anche per la presunta spilorceria del presidente nell'acquistare calciatori di grido. Al netto di tutto questo, l'operazione-Reveillere è una prima assoluta, una perla di mercato, peraltro di discreta qualità. E dimostra che gli azzurri ci credono, vogliono crederci e non lasceranno nulla di intentato, tra campo, scrivanie e box mercato, nella corsa che porta alla gloria di primavera. In Italia come in Europa. Il Napoli rischiava di presentarsi dopo la sosta, ovvero nel momento clou della stagione-Champions e nel bel mezzo del ciclo terribile che porterà all'anno nuovo, con soli due terzini, entrambi tra l'altro con spiccate caratteristiche offensive. E invece, ecco subito un calciatore in grado di coprire le fasce con il giusto equilibrio difensivo, reduce da un decennio di esperienze in Europa e immediatamente abile ed arruolabile.

Applausi, dunque, innanzitutto all'intervento immediato, salvifico del club. Poi a Benitez, responsabile unico di un cambio di mentalità totale all'interno della squadra, capace di trasformarsi da agguerrita armata brancaleone tipica della miglior provincia calcistica italica in club moderno, modello, apprezzato ed apprezzabile per gioco, serietà comunicativa e appeal mediatico in tutta Europa.

Reveillere potrà anche giocare malissimo, da qui alla fine dei tempi. Eppure, il Napoli ci ha provato, facendo improvvisamente tornar diritto il naso a chi lo storceva e reclamava la necessità di interventi sul mercato di gennaio. Hanno fatto di più, a Castelvolturno, intervenendo anche prima. E poi, vuoi vedere che l'antipasto-Reveillere possa fare solo da apripista ad un succulento piatto grande a gennaio?

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